I tumori del testicolo sono i tumori più frequenti nel giovane maschio adulto (15- 40 anni) e rappresentano circa 1-1,5% di tutte le neoplasie dell’uomo.
Il tumore del testicolo è l’unico tumore solido che guarisce anche in fase avanzata.
L’esperienza dei centri di riferimento svolge un ruolo fondamentale nella cura di questa neoplasia perchè ne determina il risultato oncologico.
La guarigione è il risultato di una strategia ottimale multimodale che viene attentamente applicata per ogni stadio è che si basa su conoscenze complesse ed in continua evoluzione.
Queste sono le motivazioni che dovrebbero portare i giovani maschi con sospetto o diagnosi di neoplasia testicolare ad afferire a centri di riferimento per tale patologia, perchè possa essere applicata la migliore o meglio la più “riconosciuta” stategia di cura.
Cause del tumore del testicolo
Per il tumore del testicolo, come per la maggior parte dei tumori, non esistono cause certe.
Un fattore di rischio per il tumore del testicolo sono i disturbi dello sviluppo dei testicoli o del loro posizionamento. Il testicolo ritenuto o maldisceso sembra essereil fattore di rischio più frequente.
In alcune famiglie il tumore del testicolo si presenta con una certa ricoorenza. In questi casi ci può essere una predisposizione genetica.
Qual è il campanello d’allarme?
I sintomi più frequenti sono:
– alterazioni dimensionali indolori o dolorose (progressivo aumento delle dimensioni di un testicolo);
– alterazioni della normale consistenza del testicolo;
– noduli;
– struttura ruvida e irregolare;
– sensazione di tensione, di dolore diffuso o di pesantezza nella regione dei testicoli o in quella inguinale;
– più raramente: aumento volumetrico delle ghiandole mammarie.
Diagnosi: come si fa?
– Palpazione
L’autopalpazione dovrebbe essere svolta routinariamente dal giovane maschio adulto. A tal fine sarebbe fondamentale istituire campagne di informazione e comunicazione circa l’importanza dell’autopalpazione, così come avviene spesso per le donne e le neoplasie mammarie.
– Marcatori (o markers) tumorali
Alfa feto proteina, Gonadotropina corionica umana beta, Lattico deidrogenasi, sono i marcatori sierologici che possono risultare alterati in caso di neoplasia testicolare. Quando viene sospettata una neoplasia testicolare è sempre opportuno dosare questi marcatori prima e dopo l’intervento chirurgico.
– L’ecografia testicolare
Per visualizzare masse tumorali al testicolo.
– L’esame istologico: l’unico metodo per porre diagnosi di tumore del testicolo
Se in base agli esami e ai sintomi si sospetta la presenza di un tumore al testicolo si rende necessario un intervento chirurgico durante il quale viene prelevato un campione dei tessuti che verrà poi analizzato in patologia (esame istologico estemporaneo).
Se si tratta di un tumore benigno – come nel 5% dei casi – esso viene asportato (enucleazione) e il testicolo viene riposto nuovamente nello scroto.
Se si tratta invece di un tumore maligno si rende necessaria l’asportazione del testicolo.
– Tomografia computerizzata (CT)
Per valutare metastasi a distanza.
Terapie
La strategia di cura del tumore del testicolo è multimodale per cui deve essere affidata ad un team di esperti in centri di riferimento.
Essa dipende dallo stadio di malattia (iniziale od avanzato) adall’istologia del tumore (seminoma non seminoma).
Sinteticamente vengono rappresentate le strategie teraputiche che seguono la chirurgia primaria rappresentata dall’orchifunicolectomia.
Piano terapeutico per i non seminomi:
- nello stadio precoce, attenersi eventualmente al principio del «wait and see» o «vigile attesa» (attendere ed osservare), con frequenti e regolari esami di controllo;
- chemioterapia e/o asportazione chirurgica dei linfonodi (linfoadenectomia);
- visite di controllo (follow-up).
Piano terapeutico per i seminomi:
- nello stadio precoce attenersi eventualmente al principio del «wait and see» o «vigile attesa» (attendere ed osservare), con frequenti e regolari esami di controllo;
- nello stadio precoce, radioterapia delle stazioni linfatiche;
- in stadi avanzati: radioterapia dei linfonodi oppure chemioterapia;
- visite di controllo (follow-up).
Il tumore del testicolo e la sessualità
Durante e dopo la terapia non rimane centrale solo la questione delle possibilità di guarigione, bensì anche la preoccupazione se e in quale misura la malattia possa incidere sulla vita sessuale e sulla fertilità.
– Un testicolo solo è sufficiente
È importante notare che dopo l’asportazione chirurgica di un testicolo la sessualità e la fertilità rimangono invariate senza limitazioni di sorta. Il testicolo sano può svolgere appieno ogni funzione. Di regola aumenta persino la produzione di testosterone e di spermatozoi per compensare la perdita del testicolo malato.
– Effetti delle terapie oncologiche
Durante le chemioterapie e le radioterapie e durante il periodo successivo la formazione delle cellule spermatiche e la loro qualità può essere temporaneamente compromessa.
– Conservazione degli spermatozoi
Considerando che non è possibile prevedere con assoluta certezza lo sviluppo della malattia e il processo di guarigione, è fortemente consigliato far conservare i propri spermatozoi, eventualmente già prima dell’intervento effettuato a scopo diagnostico. Il termine tecnico è crioconservazione. Gli spermatozoi vengono congelati e possono essere utilizzati anche anni più tardi.
Presso il CRTR è possibile ottenere l’assistenza sanitaria per la cura dei tumori germinali del testicolo dalla diagnosi alla terapia grazie ad un team multidisciplinare, composto da chirurghi, radiologi, anatomo-patologi che collabora per ottenere la migliore gestione dei pazienti. Inoltre presso il nostro centro è presente un servizio di psico-oncologia.
Attualmente sono attivi i seguenti studi di ricerca:
- Studio sull’impatto dei tumori germinali del testicolo sulla sfera psicologica e sessuale dei soggetti affetti.
- IL PROCESSO DI DECISION–MAKING E LA VALUTAZIONE PSICOLOGICA NELLA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON TUMORI GERMINALI DEL TESTICOLO ALLO STADIO I.
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Guide e linea e letture utili:
Tumori, 94: 96-109, 2008
IGG* practice guidelines on germ cell tumor in adult male patients
Ugo De Giorgi, Nicola Nicolai, Silvia Tana, Ivan Matteo Tavolini ,Silvia Palazzi, Sergio Bracarda, Lucilla Tedeschi, Giovannella Palmieri, Luca Frassineti, Luigi Da Pozzo, Ugo Pastorino, Ermanno Emiliani, Maurizio Marangolo, Giorgio Pizzocaro, Giovanni Rosti and Roberto Salvioni